martedì 25 dicembre 2012

Auguri e misteri...


Ciao Affry!

Tanto per cominciare, scusami per il mio prolungato silenzio, ma sono stata prima travolta dalla burocrazia di varia natura e specie, poi dalle prime esperienze di occupazione del liceo della Figlia Grande (“Pronto, mamma, che debbo fare? Non mi fanno entrare!”) e dai vari ricevimenti dei professori di tutt’e due le Figlie (ovviamente con gli stessi giorni-orari in 2 zone diverse del quartiere); infine mi sono fatta prendere dallo sconforto generale… nazionale… ormonale… insomma, più che chiamarmi Stordita, stavo per cambiarmi il nome in AFFLITTA!!! Ebbene sì, mi  sono fatta prendere da una sorta di depressione-afflizione-abbattimento che mi ha impedito di riuscire a intravedere il minimo risvolto comico-ironico delle nostre comuni tragedie quotidiane: per intenderci, vedevo solo il tragico e non riuscivo più a cogliere quell’aspetto ironico che ci salva sempre nella nostra lotta giornaliera per la sopravvivenza! Che brutto, che orrore, che piattume, che strazio stare così!!!

Non so se incolparne i soliti ormoni in menopausa o la nostra politica nazionale o il nostro futuro incerto. So solo che a un certo punto mi sono ritrovata a sperare che avessero ragione i catastrofisti lettori dei calendari Maya, e poi che arrivasse finalmente una bella invasione da parte degli Ultracorpi  (ricordi il film?)
 
 
 
o di qualche altro UFO, o almeno che un asteroide qualsiasi decidesse di entrare in rotta di collisione con la Terra (ricordi Armageddon?) per farla finita una volta per tutte con tante fesserie, falsità, strumentalizzazioni, mancanza di pudore e di vergogna, inettitudine, promesse elettorali, dichiarazioni fatte e immediatamente smentite, e chi più ne ha, più ne metta!!!

Insomma, alla fine, a furia di TOWANDA! TOWANDA! TOWANDA! sono riuscita a sollevarmi, appena in tempo, però, per affondare nei soliti preparativi delle feste!!! Che goduria!!! Che sollazzo!!!

Vado a spiegarti.

Il Trequarti ama a tal punto le feste natalizie che fino a qualche anno fa si faceva venire appositamente l’influenza: se non a Natale, a Capodanno o al più tardi all’Epifania, cadeva regolarmente vittima di quella che ho finito col battezzare “festivite”, un morbo di natura indubbiamente psicosomatica che lo portava a evitare accuratamente di occuparsi di qualsiasi preparativo-organizzazione-menu-regalo-pensiero, persino quando le Figlie erano piccole e necessitavano di un Babbo Natale che portasse loro qualche dono come da prassi. Da un paio d’anni, grazie anche alla vaccinazione autunnale, non gli viene più la febbre, ma l’atteggiamento mentale è rimasto lo stesso: di netto rifiuto di qualsiasi festa natalizia.
 
Giotto, Natività, Padova, Cappella degli    Scrovegni - Fonte immagine: il web
 
 

“Tanto tutto si riduce a fare spese inutili, a ingorgare le città di gente isterica e a mangiare a più non posso!”, dice lui. E il dramma è che non ha per niente tutti i torti…

Mi risulta comunque che la maggior parte dei mariti-papà presenta la stessa reazione alle feste del Trequarti: e l’Uomochiamatodivano che tipo di reazioni presenta? Fammi sapere, mi raccomando!

Passando invece al capitolo del calzino missing nella lavatrice, cioè dei grandi misteri della vita, mi sai spiegare perché, con tutto un anno a disposizione, mi riduco sempre all’ultimo giorno utile (il 24 dicembre) per fare i regali di Natale, possibilmente senza neanche avere un’idea chiara di cosa comprare e dove?

Altro mistero: perché compro sempre un sacco di roba da mangiare, anche se siamo solo in 4 per il cosiddetto cenone e 5 per il pranzo di Natale, compresa una madre ultraottantenne e per di più DIABETICA?

E ancora: perché Babbo Natale con i suoi regali non ci azzecca quasi mai e riesce regolarmente a scontentare qualcuno della mia famiglia (un tempo almeno una delle Figlie, ora per lo più la sottoscritta…)?

Mah, mistero fitto… il Signor Dash ne saprà qualcosa? e intanto la lista si allunga…

E così anche Natale è passato, e l’ho superato abbastanza bene, nonostante l’ottimo umore del Trequarti-in-festa … spero di riuscire a scamparla bella anche per il prossimo Capodanno e per l’Epifania… Morale: speriamo che passino in fretta!!!

In ogni caso, visto che ormai sono in ritardo per Natale, ti invio i miei più cari auguri per un serenissimo 2013: non dovrebbe promettere bene quel 13 finale? Di solito non porta fortuna? Certo che un bel 23 finale sarebbe stato meglio di questi tempi…

Auguri! Buon anno!!!
 
Tua Stordy-Affly (anche se, ora che ti ho scritto, meno Afflitta di prima)

 

P.S. Dimenticavo! Argh! Acc.!! Porc.!!! Sai che ho letto il tuo post sulla ricrescita scura fasulla quando ormai ero appena stata dal parrucchiere a farmi rifare (per l’abituale quarta volta all’anno) i colpi di sole tradizionali??? E sai che poi mi è capitato, soprattutto nei quartieri “in”, di vedere signore e signorine “bene” con ricrescita scurissima e quindi falsissima, in un mare di capelli biondi-fasulli? Se non fosse stato per te, non ci avrei fatto caso per niente!!! Grazie, grazie, amica fidata, perché mi tieni informata sulle ultime tendenze in fatto di fashion… io ormai sono una Spampanata completamente fuori moda, anzi, decisamente out 

lunedì 24 dicembre 2012

Calzini, lavatrici e auguri

Cara Stordy,

ti ricordi uno dei nostri grandi perché della vita? Perché quando metti varie coppie di calzini nella lavatrice alcuni vengono risucchiati inspiegabilmente e misteriosamente tanto da scomparire al termine del ciclo di lavaggio, e per di più mai in coppia, ma singoli??

Orbene, non siamo sole... se il signor Dash, che di lavaggi e lavatrici se ne intende, ha addirittura preparato questa interessante infografica:


Lungi da me il fargli pubblicità. Anche se non ha svelato l'arcano meccanismo alla base di codeste sparizioni, ci conforta sapere che milioni di persone in tutto il mondo hanno lo stesso problema (che per inciso si è verificato nuovamente questa mattina nella mia lavatrice...)

E con questo dotto pensiero e questo irrisolto mistero ti faccio anche tanti auguri. Noi Spampa ne abbiamo un gran bisogno.

tua Affranta

sabato 10 novembre 2012

Spampa style (e un po' di risposte)

Stordyyy!

oggi qui a Torino piove da vero autunno e io, finalmente, mi accingo a risponderti e provo a farlo con un minimo di ordine...

Però prima ti dico che pare che le nuove tendenze della moda si siano ispirate a noi Spampa: robe disaccoppiate, ricrescita dei capelli in bella vista e altre amenità in stile sono povera e non c'ho gusto... Non parlo ovviamente della haute couture, parlo della street fashion, ovvero di quello che poi la gente compra e mette. Qui, mia cara Stordy, siamo oltre il casual nel senso di vestizione "a caso", siamo all'apoteosi dello Spampa style!

 Allora. Parto dalle Leggère considerazioni e naturalmente ti ringrazio per l'esclamazione di apertura (ammmazzza se c’hai ragggione!) perchè insomma, fa sempre piacere sapere di essere sulla stessa lunghezza d'onda! Tralascio la prima considerazione perché è ormai un fatto conclamato anche dalla scienza che siamo superiori. Sorvolo sulla Seconda considerazione perché star qui a spiegare il pilates sarebbe lungo, ma posso dirti che ne traggo qualche giovamento, anche se non in termini di assottigliamento, quanto di resurrezione (come giustamente dici tu) di alcuni fasci muscolari di cui non percepivo più l'esistenza. Aggiungo che  un tempo lontano provai il Wii Fit, e che mi è piaciuto un sacco per gli stessi motivi che dici tu, ma io non ho assolutamente la fermezza di allenarmi da sola, nemmno se mente sulla mia fit-età

Terza considerazione. Per consolarti ti dico che neanche io amo il salto del ruscello e tantomeno i dirupi. Insomma, non sono propriamente uno stambecco. E per tranquillizzari ulteriormente ti dico che sia in bici, sia a piedi, mi piace fermarmi, non arrancare, e prendermi pure del tempo per mangiare come si deve (si sa che dopo una certa età, per citare il film Il Club delle Prime Mogli, che ben ci rappresenta, "addio passione, benvenuto profiteroles"). Purtroppo non ho trovato la clip in cui questa meravigliosa citazione viene pronunciata, ma nel trailer ci sono altre piccole amenità.




Salone del Gusto: questa edizione mi ha un po' delusa... In passato l'organizzazione per vie tematiche (la via dei salumi, del formaggio, ecc) mi piaceva di più. Poi la quantità di gente, di scolaresche e di assatanati da assaggio un po' mi disturba, come i forzati da foto a piazza Navona, peraltro. Si è trasformata in una grande fiera del mangiare, perdendo un po' , almeno per me, la genuinità e la semplicità dei primi anni. Invece trovo sempre fantastica Terra Madre: sono stata due ore a parlare con un contadino indiano e con una agronoma indonesiana, ho imparato un sacco di cose, e poi è una sezione bella, colorata, molto vitale (sono stata troppo seria?)

Passo ai Corsi e Ricorsi. 
Scusa, Katy Perry chi? Qui si apre uno dei grandi dibattiti di casa mia. La figlia Grande è molto pop, il figlio Piccolo ha attraversato diversi momenti musicali, di cui il peggiore è stato sicuramente il metal, ma io l'ho presa come una sorta di apprendistato musicale, visto che anche io sono stata ferma per molto tempo a Battisti e giù di lì. Il bello è che litigano a botte di "tu non capisci niente" e "tu non fare sempre il saputello". Che meraviglia... E comunque ci vuole sicuramente orecchio giovane e fino per distinguere una Perry da una Swift :-) .Quindi consolati!


La musica in realtà è solo uno dei tanti corsi e ricorsi. Pur essendo io sommamente disordinata, non sopporto il LORO disordine: l'odore di grotta nella camera del Piccolo, i fogli ammonticchiati nella stanza della Grande (non si butta via niente, potrebbe sempre servire, da chi avrà preso anche questo proprio non lo so!) . E qui per un certo periodo ho replicato ampiamente le occasioni di contrasto con mia madre, che mi smandrappava l'ordine dei libri nella libreria per pulire, così io non trovavo più niente e quando mi proponevo per le pulizie per evitare il problema,  mi faceva capire che non ero abbastanza sofisticata come colf. Ho usato il passato perché alla fine me ne sono fatta una ragione, non guardo e non entro nelle loro stanze che ovviamente si puliscono da soli. Però non ci entro nemmeno quando me lo chiedono loro, fedele al motto hai voluto la bici? ora pedala! 

E a proposito di bici, si è abbattuta su di me la tragedia del furto della mia gloriosa bicicletta da madamina torinese dal garage. E si sono pure portati via la magnifica pompa nuova che avevo comprato per gonfiare le gomme. Siccome è la seconda che mi rubano, passerò al bike sharing, che a Torino funziona adesso abbastanza bene (almeno così dicono). 

ciauuuu
tua Affry



domenica 4 novembre 2012

Corsi e ricorsi...


 
Ciao, carissima Affryyyyyyyy !

In attesa di tue puntuali osservazioni alle mie considerazioni del post precedente, mi voglio confrontare con te su una questione in merito alla quale ho avuto modo di cogitare in questi ultimi giorni… no, non ti preoccupare, non si tratta di Halloween e delle trite e ritrite storie che questa pseudo-festa comporta (“Ma che ci azzecchiamo noi italiani con Halloween?”; “Ma è solo una questione commerciale, per far spendere soldi alle mamme e ai ragazzini!”, “Ecco, un’altra americanata di cui non c’era proprio bisogno!”), anche se qualcosa di minimo per le figlie e due amichette ho dovuto fare (cena e, dopo cena, solito accampamento scout nel soggiorno, lasciato a loro disposizione per giochi notturni vari… ma all’una erano già tutte crollate dal sonno, per fortuna!).

No, riflettevo in questi ultimi tempi che con i figli, finché sono piccoli il tempo passa velocemente, ma non hai (scusa il gioco di parole) il tempo per accorgertene; poi, quando diventano adolescenti ed i ritmi famigliari diventano più umani, ecco che capitano delle cose che ti fanno prendere coscienza che il tempo è passato, eccome se è passato!!! E che, prendendo come esempio Le tre età della donna di Gustav Klimt, stai tendendo sempre di più ormai verso l’oscura figura-età sulla sinistra del dipinto… per intenderci meglio, vedi un po’ qui sotto:

 
 fonte: il web

 

 
Ma vado a spiegare.

L’anno scorso la figlia Grande (allora quattordicenne), al primo anno di liceo, ha cominciato a studiare il latino; per fortuna, nel mare magno delle spese per i libri scolastici, ho potuto risparmiare quella per il vocabolario di latino, perché le ho potuto passare il mio, ancora in ottime condizioni. “Bene! E dove sta il problema?”, ti starai giustamente chiedendo. Il problema è che ho improvvisamente ricordato l’effetto che a suo tempo mi fece studiare l’inglese con il vecchio dizionario degli anni del liceo di mio padre. Quel dizionario dalla copertina bordeaux che ancora possiedo e conservo come una reliquia, si era fatto la guerra e il dopoguerra, un tempo lontano anni luce dagli anni Settanta di me Stordita studentessa liceale! Mi parlava di un tempo immemorabile, mitico, confermato dalle annotazioni in inchiostro nero per stilografica (nota bene: STILOGRAFICA, non BIRO!!!) scritte da mio padre con una calligrafia ancora un po’ infantile, lontana da quella dai caratteri minuti, precisissimi e leggibilissimi che diventò in seguito. Insomma, quel tempo mitico adesso per mia figlia corrispondeva a quello del MIO vocabolario, capisci????? Cioè, ora per mia figlia, io stavo a mio padre come il mio vocabolario stava al vocabolario di mio padre… come dire: mia figlia mi aveva “raggiunto” in una tappa della vita che io ricordavo (non quella delle pappe e dei pannolini, e nemmeno quella della scuola primaria) e che consideravo “da adulta”, così come io avevo raggiunto una tappa della vita di mio padre: l’inizio della vecchiaia!!!

Capìto il mio dramma???

Dramma che ha avuto un seguito ieri.

Ieri la mia figlia Piccola (dodicenne), nota canterina e amante delle mode (apro una parentesi un po’ lunga: ma da chi accidenti avrà preso in questo è un mistero… da me proprio no: io vesto sempre “casual”, nel senso che pesco “a caso” dal mio armadio vari residuati bellici e non. Dal Trequarti escluderei, dal momento che per lui l’importante è coprirsi più che vestirsi), stava vedendo e sentendo video clip vari di cantanti “femmine” anglofone; io, per tenermi informata delle mode, chiedevo ogni tanto: “E questa chi è?”. E lei: “Ma è Katy Perry, mamma!”, naturalmente esclamato col tono di chi risponde a una cosa ovvia come il sole. E io: “Ahhh, è vero, hai ragione”. E dopo un po’, sempre io: “E questa, è sempre Katy Perry, no???”. E lei: “Ma cosa dici, questa è Taylor Swift, mamma, non lo senti???”, con un tono tra il sorpreso e lo schifato. E io, imperterrita: “Ma non ti sembrano tutte uguali queste canzoni? E le cantanti poi, non ti sembra che abbiano tutte lo stesso tono di voce?”. E lei, appoggiata subito dalla sorella: “Ma cosa dici!?!?!? Non senti che sono diversissime!?!?!?”, con un tono sempre meno meravigliato e sempre più schifato. E io, per salvare la faccia: “Mah, a me sembrano tutte identiche, ma lo sapete bene che sono sordastra… forse è per questo che le canzoni e le cantanti mi sembrano tutte uguali, ehhh…!!!”.

Capìto???

Ormai sono in ritardo con i tempi in fatto di mode musicali (e questo è solo l’inizio, lo so già). E la cosa peggiore è che ho reagito proprio come reagiva mia madre quando ascoltavo Lucio Battisti o la musica rock: “Ma è musica, questa? Per me è soltanto rumore!… e quello lì, con tutti quei capelli, non mi dirai che sa cantare e che ha una bella voce!!!”. Al che io rispondevo: “Ma cosa dici, mamma!!!”, proprio come le mie figlie adesso con me…

CONCLUSIONE:

Mannaggia, il tempo passa e noi Spampanate over 50 ripercorriamo inesorabilmente le stesse tappe che i nostri genitori hanno percorso con noi…

Io me ne sto accorgendo adesso. Mi sa però che tu, cara collega Spampa nonché coetanea, te ne sarai già accorta da qualche tempo, visto che i tuoi pargoli sono più cresciutelli delle mie due creaturine, sbaglio forse?

Fammi sapere.

Ciaoooooo!!!

Tua Stordy

P.S. E’ decisamente scoppiato l’autunno: freddo, pioggerella fina fina che bagna lo stesso e ti costringe a tenere aperto l’ombrello. Non ti dico lo spasso stamattina (domenica) a piazza Navona, piena di turisti tutti intenti, nonostante la pioggerella, gli ombrelli e gli impermeabili, a fotografare e farsi fotografare, a riprendere e riprendersi, nel solito delirio del souvenir fotografico a tutti i costi! Ma guardare, osservare e capire (magari!) per cercare di ricordare meglio, noooooo??? Orrore!!!
Roma, Piazza Navona, G.L. Bernini, Fontana dei Fiumi (part.)
fonte: il web

sabato 27 ottobre 2012

Leggère considerazioni


Carissima Affryyyyyy,

ammmazzza se c’hai ragggione!

Sì, è vero: ho talmente esagerato con la serietà che mi sono incartata, depressa, bloccata, basita, ingessata, immobilizzata… insomma, colpa anche degli ormoni che non la piantano di farmi andare sull’ottovolante delle emozioni (giù e poi su, e poi di nuovo giù per poi tornare su: ma quando cavolo si mettono l’anima in pace e decidono di starsene zitti e buoni, senza più sprazzi giovanili di varia natura??????), mi sono ritrovata a non sapere manco più cosa scrivere!!! Fortuna che hai sbloccato tu la situazione, cara amica Spampa!

Allora, bando all’eccessiva serietà e passiamo a qualche leggera considerazione.

Prima considerazione. - E vorrei vedere che anche i padri non avessero le loro brave responsabilità nella formazione della personalità dei loro pargoli! Ne hanno, ne hanno, ma purtroppo non se ne rendono molto conto, ti pare? Siamo sempre noi femminucce a prendere coscienza, a sentirci responsabili di tutto e di tutti, a tener conto di ogni sfumatura e sottigliezza: si sa, siamo superiori!!! Ma oggi la finisco qui con la psicologia, non ti preoccupare.

Seconda considerazione. - Il pilates? Ancora non ho capito bene di che accidente si tratta: figurati che la prima volta che l’ho sentito nominare ho pensato a un ballo latino-americano!!! Comunque, complimenti vivissimi, non solo perché hai deciso di abbandonare la tua ormai consolidata silhouette à la Boterò, ma soprattutto perché hai trovato la forza e la voglia di cominciare ad andare in palestra.
fonte immagine: il web
                                                                        
Io non ci riesco proprio: c’è un’amica che da qualche tempo mi ci vorrebbe trascinare, ma io non me la sento di confrontarmi con ragazze/signore asciutte e snodate, abbronzate e senza-un-pelo-fuori-posto che ti guardano dall’alto della loro forma perfetta già acquisita e ben mantenuta… no, preferisco cimentarmi da sola in casa con l’aggeggio elettronico che la famiglia (che carina!) mi ha regalato l’anno scorso per aiutarmi a trovare la forma perduta. Sto parlando del Wii Fit, mia cara! Una svolta epocale per noi Spampanate over 50: senza dover pagare, mi trovo ad avere a che fare solo con l’elettronica che tiene conto dei miei progressi nell’allenamento e prevede diversi esercizi per consumare calorie e sviluppare i muscoli e il fiato. Certo, occorre anche qui una buona dose di costanza e non riesco quasi mai a raggiungere l’obiettivo-peso settimanale, ma impegnandomi sono riuscita almeno a far resuscitare i muscoli dei miei arti inferiori: sai che qualche tempo fa, dopo essermi piegata sulle ginocchia per raccogliere qualcosa, non riuscivo più a rialzarmi? Mi dovevo vergognosamente aiutare con le mani appoggiate per terra. Ora invece, non sarò ancora una ginnasta (e purtroppo non lo sarò mai), ma almeno riesco a rialzarmi con una certa scioltezza e senza sforzi! Non ti dico poi che gusto quando l'arnese, dopo averti sottoposto a un paio di prove di equilibrio e prontezza di riflessi, ti dà la tua "età fit" che è sempre al di sotto della tua vera (ho un sospetto: forse lo fa per incoraggiarmi? Ultimamente mi dà sempre 24-25 anni… e il Trequarti ci rimane male, perché lui viaggia sempre intorno alla trentina, tiè!!!).
 fonte: il web
                                                           
Terza considerazione. – Mi sconfifera, eccome! Adoro camminare, con scarpe stra-comode, ovviamente! Con il Trequarti e le figlie facciamo spesso delle passeggiate in campagna. Lui, magro, sportivissimo e agile (che te lo dico a fa’?) vorrebbe sempre andare all’avventura, su per sentierini sconosciuti e giù per discese con pendenze da paura; io, non particolarmente magra né agile, anzi, con una certa propensione per la goffaggine che mi fa inciampare anche nel minimo sassolino, sono più per le camminate tranquille, senza dirupi da superare o fiumi da guadare. Se poi c’è anche la possibilità di muoversi senza la macchina, sono ancora più contenta. Quindi, quando partiamo? Non posso immaginare l’emozione che mi prenderebbe camminando normalmente senza dover arrancare affannosamente dietro alle gambe agili e scattanti delle figlie e soprattutto dietro a quelle lunghe, lunghe del Trequarti: abbiamo calcolato che ogni 10 passi lui guadagna un metro su di me! Capito adesso perché, alto com’è, è il mio Trequarti e non la mia Metà?

Quarta considerazione. - Certo che tra Cassandre varie (comunque qui ancora non piove, anzi c'è stato il sole) forse ci converrebbe aspettare la bella stagione. Intanto, oltre che in palestra (tu) e in casa (io) ci potremmo allenare nelle nostre città: guarda un po’ che ti ho trovato: http://www.trekkingurbano.info/

 
Che ne pensi? Peccato che ho scoperto tardi che c'era qualcosa in programma per oggi e che il tempo non fosse dei migliori. Ora che guardo bene però, di Torino non se ne parla, ma vuoi che non ci sia qualcosa anche lì da te? Trovo stupenda l’idea di associare sport e cultura, non credi? Anche perché magari conosciamo a menadito Parigi o Berlino, ma poi non sappiamo girare per le nostre città.

Quinta considerazione. - A proposito di Torino: ma al Salone del Gusto ci sei andata? Ci vai? Io ci andrei di corsa! Me lo immagino come una specie di Paese delle Meraviglie, tutto delizie da assaggiare, curiosità culinarie da provare, specialità esotiche da confrontare… insomma, il paradiso del gusto e dell’olfatto! Ho visto persino un servizio sulla birra che si spalma: chi ci avrebbe mai pensato! Proverei tutto, mangerei tutto…
 fonte: il web
                                                                          
E con questa immagine suggestiva e assolutamente dietetica, ti lascio con lo spirito sollevato, ritrovato.

Al prossimo post!

Tua Stordy

giovedì 25 ottobre 2012

Troppo serie...

Stordyyyyyy!

va bene che mi sono assentata per quasi due settimane e che il mio ultimo post era serio, ma qui si rischia di diventare TROPPO serie, perdincibacco.

Comunque ho letto tutto con molta attenzione e per parte mia non voglio aprire il vasetto di Pandora delle manie materne (della mia, di madre). Vorrei invece consolarti un po' e dirti che secondo me non è mica TUTTA e SEMPRE colpa della madre - e quindi indirettamente nostra. Ma il Trequarti  e l'Uomochiamatodivano non c'entrano mai? Qualcosa lo farà pure il DNA, il patrimonio cromosomico, l'ereditarietà et similia, no?

Comunque, per abbassare un pochino la serietà degli ultimi tempi ti segnalo che, come promesso, mi sono trovata un'attività fisica che renderà il mio fisico à la Botero un figurino nei prossimi sette-otto anni. Dopo aver letto e riletto (sono o non sono una persona di cultura????) ho optato per il Pilates, che sembra facile, ma non lo è. E respirando-respirando e poi ancora ri-creando le diverse fasce di addominali (erano scomparse, estinte causa l'inattività degli ultimi anni) forse otterrò perfino che mi passi il mal di schiena.

Comunque vedendo in che stato termino le prime lezioni, credo che ci vorrà ancora del tempo prima di fare questa roba qui sotto:



In realtà questa cosa del Pilates nasce anche perché uno dei miei sogni nel cassetto non è tanto ridiventare magra per indossare un bel vestitino (che tanto non c'ho i soldi per comprarmelo...) quanto perché mi piacerebbe un sacco la prossima estate o giù di lì, farmi un bel pezzettone del Cammino di Santiago o un bel viaggio a piedi. Sai che ce ne sono di splendidi? Pensa tu: a piedi, tutto lento e calmo, un po' di avventura, ma non troppo. Qui ci sono un po' di idee http://www.waldenviaggiapiedi.it/ anche per cose un po' meno impegnative... Solo che bisogna essere un minimo allenati per evitare di stramazzare dopo il primo giorno. 

Così possiamo lasciare a casa la macchina ai nostri Trequarti e Uomochiamatodivano e non sorbirci i disperati tentativi di trattenerci tra le domestiche mura con frasi falso-preoccupate tipo "ma non è troppo lungo? Ma è proprio è il caso?". Non so il Trequarti, ma l'Uomochiamatodivano è un vero specialista del settore "disconferma", quella cosa di cui dovrò parlarti in un apposito post. 

Io l'amo l'ho lanciato... vedi tu se l'idea ti sconfinfera o se la riponiamo come molte altre nel cassetto dei sogni.

Tua
Affry





mercoledì 10 ottobre 2012

Tra autostima e sensi di colpa (post serissimo)


Accidenti, Affry,

così mi hai decisamente colpita e affondata… già ero ridotta lì, semisvenuta, nel vedere ben due tuoi post (dico: due!) nel giro di tre giorni; poi con le argomentazioni ironico-devastanti del tuo ultimo post (e soprattutto del link riportato dal suddetto) mi hai definitivamente abbattuta. Però prima apro una parentesi: dal momento che anch’io ho trovato il blog di Stefano Ventura http://www.nonsonosigmund.it/ molto, ma moooolto interessante sia per argomento che per approccio, che ne diresti se lo inserissimo tre le nostre letture preferite? Merita senz'altro!!!

Chiusa la parentesi, vado a narrarti le mie impressioni su Istruzioni per allevare bambini infelici,

Prima di tutto sono rimasta folgorata dalla constatazione che, avendo prodotto solo ben due figlie femmine (15 e 12 anni),  mi sono conquistata la non remota possibilità di fare di entrambe delle depresse, cioè di fare l’en plein… che bello!

Che ti debbo dire, una ce la mette tutta a fare la mamma buona e giusta, a fare tesoro delle passate esperienze con i propri genitori, soprattutto nella speranza di non ripetere i loro errori, fatti in nome dell’amore, per carità, ma sempre errori. Mia madre, per esempio, non mi ha mai, dico MAI gratificata per qualcosa che non fosse lo studio (per il quale ho sempre fatto il mio dovere senza sforzi particolari), e sai perché? Me lo ha confessato solo qualche tempo fa: ma per non viziarmi, per non farmi montare la testa, per non farmi illudere di essere chissà che cosa!!! Ma così, questo atteggiamento, associato alla ricorrente esclamazione: “Lascia stare, lascia perdere, faccio io, tanto tu non sei capace a fare niente!”, poteva fare di me una persona sicura di sé? Con una base del genere potevo forse diventare  una persona aperta agli altri, fiduciosa, sicura delle proprie capacità? Ma certo che no!!! E dopo ce ne ho messo del tempo per rinforzarmi, per irrobustirmi, per riuscire a credere in me stessa; e anche adesso, ormai over 50 e inoccupata (o casalinga coatta, come preferisco dire), mi capita a volte di affacciarmi di nuovo sull’abisso delle mie incapacità, o delle mie capacità inespresse, come le vuoi chiamare. Ovviamente ho imparato da poco e sto imparando sempre più a volermi bene, come dice giustamente Stefano, a guardare più spesso a quello che ho fatto di bene invece di pensare solo a quello che avrei potuto fare o essere; insomma, ho intrapreso da poco la difficile, ma illuminante strada dell’autostima, anche perché non voglio che le mie figlie abbiano di me solo l’esempio femminile frustrato, che neanche mi corrisponde del tutto, tra l’altro.  
E allora ovviamente, onde evitare di farne due insicure sfiduciate, le gratifico sempre tanto quando se lo meritano ("Brava! Benissimo!!"), sia riguardo allo studio che a qualsiasi altra cosa si mettano a fare, come mi guardo bene dal dar loro delle incapaci, limitandomi a dire: “Aspetta, ti faccio solo vedere come si fa e poi lo fai tu da sola”.

Riguardo poi alla differenza tra comportamento sbagliato ed essere sbagliati, mi sono accorta della questione soltanto recentemente. La figlia piccola, dal temperamento tragico, spesso se ne esce con l’esclamazione: “Quanto sono idiota, sono proprio un’idiota totale, mi ammazzzzzerei!!!”. E da chi ha preso questo atteggiamento? Ma da me, è chiaro, che me ne esco sempre con: “Quanto sono scema! Che demente che sono!”. Mi sono analizzata: quale messaggio ho lanciato così? Che ho fatto una stupidaggine e quindi che sono una stupida, of corse!!! Ma ho capito e mi sto correggendo, perché una cosa è il comportamento sbagliato, la scempiaggine che ogni tanto, com’è naturale, si fa, e un’altra è l’essere stupidi, perché la stupidità non è la conseguenza diretta di un errore commesso. Speriamo che la mia piccola “spugna” dodicenne recepisca la differenza e l’importanza della correzione e riesca a cambiare atteggiamento…

Una cosa comunque vorrei capirla (chissà se Stefano è in ascolto): come mai certi errori dei nostri genitori riusciamo da genitori a correggerli con una relativa facilità (vedi sopra), mentre altri continuiamo a ripeterli pur sapendoli sbagliati? Per esempio, perché pur odiando i rimproveri urlanti e isterici di mia madre (sempre lei!), a volte mi ritrovo a urlare da isterica verso le mie figlie proprio come faceva lei? Forse perché tutto sommato sono sempre i modelli che abbiamo avuto nella nostra infanzia a prevalere? Tutta colpa dell’imprinting???

Boh, certo è che è proprio un mestiere difficile, e chi non si sente portato fa bene secondo me a starne alla larga, per il bene suo e degli eventuali figli.

Accidenti, ma che post seriosisssssimo mi è venuto fuori!!! Scusami, ma avendo due figlie (femmine) e per giunta adolescenti, come dire, ho trovato l’argomento a dir poco stimolante. Comunque, adesso che so di poter avere sulla coscienza anche l’eventuale futuro stato depressivo delle mie figlie, mi sento molto meglio riguardo ai sensi di colpa, ahhh, come mi sento meglio!!! Per non parlare degli altri errori che ho senz’altro commesso e di cui non sono consapevole: guarda, già che ci sono, mi sento in colpa in anticipo anche di quelli!…

Scherzi a parte, finora è stato relativamente facile tirare su due figlie, ma adesso che sono adolescenti, il gioco comincia a farsi più duro, anche se per il momento non ci sono state grosse necessità di cuorcarle a mazzate, come dici tu. In ogni caso, sia io che il Trequarti siamo pronti: i sorci verdi sono sempre dietro l’angolo, pronti a farsi vedere, si sa!
E con questa immagine ricolma di speranza e ottimismo, ti saluto. A presto
                                                                                                                              Tua Stordita
                                                                fonte immagine: il web
                                                                                   
                                       

domenica 7 ottobre 2012

Post serio senza titolo

Stordy!

non è che improvvisamente ho avuto un attacco di scrittura compulsiva (due post in pochi giorni?). Gli è che oggi è domenica, dovrei essere a fare cose intellettuali o, al contrario, assolutamente stupide per defaticarmi dalla dura settimana di lavoro. Invece sono qui a LAVORARE, tanto per cambiare.

Ogni tanto mi prendo 5-minuti-5 di svago (ho scoperto che se ci credi si può fare: pensare che navigare liberamente sul pc come si faceva agli esordi di internet possa essere una distrazione dal lavoro vero) e mi sono imbattuta in questo post: Istruzioni per allevare bambini infelici.

Mi ci sono precipitata a leggere per vedere quante probabilità avevano i miei figli di essere infelici e depressi, per scoprire che, malgrado tutta la mia buona volontà, alcuni errori li ho fatti (non perpetrati in modo continuativo, però, diciamo che li ho fatti a macchia di leopardo).

Però mi pare un post veramente interessante. Soprattutto perché durante l'adolescenza dei figli, quando hai voglia di cuorcarli di mazzate un giorno sì e un giorno pure (ammettiamolo, ti fanno uscire pazza e credo sarebbe onesto ammettere che anche noi madri siamo UMANE) e devi fare training autogeno 24 ore per 7 giorni su 7 per non farlo, un pizzico di sano humor nero e di ironia servono, eccome se servono!

Appena mostrerò un briciolo di coraggio lo farò leggere alle creature (ormai cresciutelle) per sapere cosa ne pensano loro. 

E tu, cosa ne pensi?
tua Affranta (lavoratrice)

mercoledì 3 ottobre 2012

Di viaggi, moda e tempo per noi spampa

Stordyyyyy!

di' la verita': già pensavi fossi sparita... Volevo subito congratularmi per la fantastica idea del traduttore che porterà il nostro blog nel vasto mondo internascional!. Ho così scoperto, per esempio, che il mio Affranta, in bielorusso si dice così: збянтэжыўшыся . 
Towanda invece, resta Towanda. E certo sarà perché è l'universale grido di riscatto di noi spampattempate.

Le vacanze sono ormai un lontano ricordo, tranne i 4 giorni di Venezia, da SOLA, alla Mostra del Cinema, che sono in pratica gli unici veri giorni di vacanza.

Ho letto con attenzione la cronaca del drammatico viaggio sul sedile del navigatore. Esperienza a me ben nota, peraltro. L'Uomochiamatodivano, infatti, ha un pericoloso risveglio sui lunghi tragitti in auto, dove dà il meglio di sé. Per non lasciarmi il volante la scusa ufficiale è che lui PATISCE - non quando guido io, PATISCE in generale. Ammiro la sua delicatezza d'animo, ma è ben chiaro che anche io vado troppo piano per i suoi standard. A ciò si aggiunge che, avendo per mia fortuna viaggiato molto in auto da sola, ho preso l'insana (per la popolazione maschile italica) abitudine di fermarmi ogni due ore. Questa abitudine, che in passato serviva per fumarmi una sigaretta o slapparmi uno sfizioso panino all'Autogrill, oggi è vieppiù necessaria a causa delle articolazioni che se sto per più di due ore in auto praticamente poi non si disarticolano più. Invece bisogna partire-e-arrivare con soste minime, legate al massimo al rifornimento di benzina. La parola "sosta" ha implicazioni pericolosissime.
Negli ultimi viaggi si aggiunge lo stress dell'altissimo tasso di competizione tra me e il navigatore elettronico. Questo perché ero (sono, sarei, se si usassero ancora quelle magnifiche carte geografiche)  una specie di cintura nera delle mappe stradali, ma la mia professionalità come navigatrice viene continuamente umiliata dalla voce di una tizia che si ostina a farti fare inversione a U quando la logica dice che basta guardare la strada per capire dove andare.

Questo per dirti che sarebbe ora di fare un viaggio insieme, così ci facciamo venti chilometri al giorno, ma sai il divertimento?

Invece devo dirti che mi stupisce che tu non sapessi che i 60 sono i nuovi Cinquanta, i Cinquanta sono i nuovi Quaranta e via discorrendo. Sarà per questo che vedo delle sessantenni vestite di pailettes e lustrini come delle quarantenni (probabilmente han letto male e hanno saltato qualche decennio all'indietro), mentre qui viene fuori la mia anima di 55enne (ancora e solo per qualche giorno, ma già nella mezza età): dopo un certa età niente rossetto rosso fuoco, niente tacco dodici e soprattutto, niente di LUCCICANTE...
Anche se non sono 'sta grande esperta di moda, diciamo che mi ispiro abbastanza alla Sora Cecioni.





Sorvolo anche io sulla questione Lazio, se non per dire che Lombroso aveva ragione: certa fisiognomica la dice lunghissima sulle persone...Poi scusami, ma sono stata molto distratta da quei birbaccioni di Harry e Kate e ho dovuto preoccuparmi per loro e soprattutto per the Queen che, poveretta, alla sua età le danno un sacco di dispiaceri.

Invece oggi ho ricevuto un invito da una persona che di lavoro fa questo: Time Management Ninja - Helping You Win the battle against wasted time, disorganization, clutter, and all other things evil... 
Capisci? C'è gente che fa soldi organizzando dei corsi per insegnare a gestire il proprio tempo. Ancora una volta mi pare di aver sbagliato tutto. Chi meglio di noi spampanate ha acquisito nel corso degli anni una esperienza strabiliante nel settore, barcamenandosi tra lavori sottopagati e gestione della famiglia sottostimata? Buttiamoci subito in questo settore! Anche se per quanto riguarda la parte clutter (confusione, ho dovuto guardare sul dizionario che voleva dire)  forse un minicorso mi servirebbe.

Alla prossima!


la tua збянтэжыўшыся (affranta)

lunedì 24 settembre 2012

Una ripresa... agguerrita


Eccoci qui, finalmente si ricomincia anche a scrivere, cara la mia Affranta!
 
L’estate è passata, le vacanze anche, così come i loro benefici influssi: addio passeggiate al fresco tra abeti e mirtilli della Repubblica Ceca, addio tante cose belle da vedere, addio cene luculliane e appetitose in pittoresche trattorie, addio bevute di ottima birra, addio belle dormite sotto il piumino! Ma soprattutto, addio tranquillità d’animo e di pensiero!!!

Appena ritornata, mi sono dovuta rituffare subito nei vecchi ritmi quotidiani e nelle solite ansie (che ovviamente durante la pausa vacanziera non si sono risolte da sole, magaaaaari!!!). Non ti nascondo che se ho tardato fino adesso a scrivere è stato perché stavo già annaspando nel mare magno delle mie angosce esistenziali e non, delle mie preoccupazioni di varia natura e specie di madre-moglie-figlia. Poi, un paio di giorni fa, qualcuno mi ha ricordato l’adorabile film Pomodori verdi fritti (ho letto anche il godibilissimo romanzo) e improvvisamente ho deciso di darmi una mossa (come si dice da queste parti) nel fisico e nel morale al grido di “TOWANDA!!!”, e così ho cominciato a scrollarmi via di dosso tutti quei pensieri negativi che rischiavano di deprimermi. Ancora non ho risolto nulla, ma almeno ho cominciato a vedere le cose da un’altra prospettiva, quella combattente, attiva, vincente, e già questo mi ha aiutato. Quindi: “TOWANDA!!!”.
 
 

In vacanza, comunque, ho vissuto un’esperienza che vorrei sottoporre al tuo giudizio, cercando conforto. Millequattrocento km ad andare e millequattrocento km a tornare, più un sacco di spostamenti sul posto. Nella Repubblica Ceca. In macchina. Il Trequarti sempre alla guida (dice che io vado troppo piano, che con me non si arrivrebbe mai a destinazione), una guida molto sicura, padrona di sé, coscienziosa, vigile e attenta, ma… veloce, TANTO veloce… che non conosce lo scalare di marcia, la decelerazione lenta, dolce… che filando in autostrada prevede lo stare attaccati alla macchina che ci precede per poi schizzare improvvisamente a sinistra nella corsia di sorpasso appena un’altra vettura ha finito (o quasi) di superarci… insomma, una guida attenta, ma velocissima e tanto “fluida”, senza decelerazioni, proprio come quando in TV trasmettono un gran premio di Formula 1 e c’è la ripresa dalla telecamera montata a bordo della Ferrari di Alonso. Stessa sensazione, stesso effetto. Cioè, per me un vero e proprio INCUBO: paura, terrore, cuore in tumulto, rischio d’infarto. Il bello è che non riesco a calmarmi, né a chiudere gli occhi e cercare di dormire. E poi, tutti quei TIR in autostrada, uno attaccato all’altro, così grossi e infìdi! La cosa peggiore è che sono diventata quasi come mia madre, che in viaggio pregava in continuazione mio padre di frenare, anzi, di fermarsi addirittura, almeno a venti metri dalla macchina davanti, e si dimenava in continuazione sul sedile in preda al panico. E io la trovavo così ridicola, così poco fiduciosa in mio padre, così poco carina nei suoi confronti!!! E ora io sono come lei!!! Nota che non ho mai avuto paura in macchina con altri alla guida; poi appena sono diventata madre, qualcosa è cambiato, forse per esagerato senso di responsabilità, ma ora… ora sto proprio esagerando!!!
   Forse è la menopausa anche qui? L’approssimarsi della vecchiaia che ci rende più paurose e fragili? Non lo so. Certo, il Trequarti (che sa quello che provo) potrebbe anche andare un po’ più tranquillino, ma il problema comunque è mio, è legato alle mie ansie, lo so, e lo vorrei tanto risolvere. Ho provato con l’autosuggestione, ma ho fallito miseramente (“Io non ho paura. Perché dovrei avere paura? Che motivo c’è? Io mi fido della guida dello Speedy-Trequarti”). Anestesia totale? Botta in testa? Mezzi di trasporto alternativi? Mi sa che alla fine farò come fece mia madre per trovare un po’ di tranquillità: mi trasferirò sul sedile posteriore e lascerò quello anteriore alle figlie. Ci andrà di mezzo il mio orgoglio, ma meglio lui delle mie coronarie, no???

 
Ah , a proposito di menopausa e di vecchiaia, leggendo il Corriere della sera qualche giorno fa ho scoperto questo articolo http://www.corriere.it/salute/neuroscienze/12_settembre_18/mezza-eta_a1f9a1b6-017c-11e2-a63e-daa4ff219e76.shtml
Quindi, mia cara, dobbiamo rivedere e aggiornare le nostre convinzioni: io che credevo di essere ormai prossima alla Terza età, ho scoperto di essere appena appena entrata nella MEZZA ETA’!!! Ma allora sono ancora un giovane virgulto, una ragazzina, una giovane promessa!!! Oddio, se ripenso a Marcello Marchesi quando cantava in TV “Che bella età/ la mezza età” (ricordi? Ancora in bianco e nero), che mi sembrava così vecchio, matusa, stantìo, decisamente fuori moda, non è che mi consolo poi tanto… ma poi penso che i tempi sono cambiati e che ora noi over 50 siamo molto, molto più giovanili degli over 50 di una volta, molto più in forma, scattanti... noi stesse, la nostra età mica la dimostriamo! Tutti si meravigliano quando sentono quanti anni ho: spero di non avere il crollo tutto in una volta, come ho già detto altrove…


 
Ma cambiamo argomento.

Il primo problema pratico con cui mi sono scontrata una volta tornata a casa è stato quello dei libri scolastici. Come faccio ormai da tre anni, dopo averli cercati presso amici  o nell’usato, per ammortizzare la spesa, il 10 agosto (nota bene) li ho ordinati presso un grosso supermercato che trasforma il 20% della spesa-libri in un buono sconto spesa-spesa. Bene. Puoi seguire l’ordine e tutto l’iter di ogni singolo libro verso di te via internet. Bene. Le scuole sono iniziate da 15 giorni. Bene. Sai quando ho esaurito la pratica “libri” per quest’anno? L’altro ieri, 22 settembre!!! MALISSIMO… Ma è mai possibile? Nota che un testo (che non era ancora reperibile in magazzino) me lo sono cercato da sola, trovandolo senza bisogno di ordinarlo dopo un paio di telefonate. Per non parlare di quello che costano, i libri scolastici!!!

Non mi resta che tornare a dire: TOWANDA! TOWANDA!! TOWANDA!!!

Tua agguerritissima (per ora) Stordy
 
P.S. Sorvolo sulle storie vergognose della Regione Lazio. Più che Towanda! lì l'unica è invocare la bomba atomica.... che orrore, che amarezza, che sconforto... che schifo... e pensare che la Regione non ha soldi per occuparsi della salute dei cittadini...!?!?!?!?    SENZA PAROLE...

  

 

 

giovedì 16 agosto 2012

Un Ferragosto da turista a... Roma!!!


Affry carissima,

cosa mi è successo di bello in questi giorni di caldo tropical-equatorial-umiderrimo???

Niente di che.

Ho solo aggiunto una pallina in più al pallottoliere della mia età… insomma, bando agli eufemismi, all'inizo del mese ho compiuto gli anni e… wow!!!, anche se mi sto pericolosamente avvicinando al cambio di decina, ho deciso di fregarmene e di festeggiare. Quello che conta è lo spirito, e il mio spirito è ancora un vero ragazzino che qualche volta scivola e si fa del male, ma che il più delle volte ama sognare, divertirsi, curiosare e cercare la metà sempre piena del bicchiere.

E allora sono una vera ragazzina anch’io, no? Dimmi di sì, ti preeegooooo

Poi, che altro è successo… ah sì, sono terminate le Olimpiadi, purtroppo… con una domenica sportiva (il 12 agosto) che tra pallavolo (lo sport più amato e praticato dagli altri 3 componenti della mia famiglia, specie dal Trequarti), pallanuoto, pugilato, ginnastica e cerimonia conclusiva ci ha tenuti incollati al televisore per quasi tutta la giornata. Belle. Peccato siano finite.  Ma ritorneranno tra 4 anni e allora ricomincerà il mio trip di sublimazione giornalistico-sportiva, non vedo l’ora!!!

Ma passiamo ad altro.

Ieri era Ferragosto. E sai che cosa ho combinato? Ho deciso di fare la turista a Roma, la mia città! E allora io, le mie due ragazze (le mie figlie adolescenti, ovvio! Il Trequarti era occupato sul terrazzo con l’impianto di annaffiamento in vista della nostra prossima partenza per le vacanze) e due amici abbiamo prima fatto un giro nel centro pacificamente occupato dai turisti (secondo me sono pazzi a visitare Roma con ‘sto caldo, lo confermo), pranzato in un fast food (ogni tanto mi piace “avvelenarmi” consapevolmente per poi apprezzare di più la sana cucina quotidiana), riposato sotto gli alberi di Villa Borghese (bello, riposante, un venticello persino quasi fresco, ma perché io càpito sempre al SOLE??? C’era un buco tra i rami e una volta spaparanzata, mi sono accorta di essere in parte al sole , accidenti!!!) e poi abbiamo visitato la Galleria Borghese, vero momento clou della giornata. Era da qualche anno che non ci tornavo e la visita rimane per me un’esperienza bellissima, ogni volta diversa. Adoro rimanere ogni volta a bocca aperta davanti a quell’alta concentrazione di meraviglie dall’antichità all’Ottocento.  Mi piace godermi Tiziano e Caravaggio, Raffaello e Canova, soffermarmi davanti ai combattimenti tra i gladiatori in mosaico, osservare Domenichino (con un particolare che trovo modernissimo),


Domenichino, La caccia di Diana (part.)
                                              fonte: il web


Cranach, Antonello da Messina e la Peplofora, ma quello che ogni volta mi stupisce di più è Bernini. Poter girare attorno ai suoi capolavori di marmo, scoprire ad ogni passo, ad ogni occhiata un’espressione diversa dei personaggi, apprezzare il loro movimento bloccato in un attimo, ammirare la resa della muscolatura, della mano forte di Plutone affondata nella coscia di Proserpina,


G.L. Bernini, Ratto di Proserpina (part.)           fonte: il web



o al contrario della pelle flaccida  del vecchio Anchise

         G.L. Bernini, Enea e Anchise
                         fonte: il web


Ma l’opera che mi fa quasi cadere in preda della sindrome di Stendhal è l’Apollo e Dafne:

G.L. Bernini, Apollo e Dafne    
                              fonte: il web


non mi stancherei mai di guardarla, di osservarla da ogni parte, di gustare pian piano la gioia-sorpresa di Apollo e il doppio terrore di Dafne, di perdermi nella magia della resa tecnica delle dita di lei che si trasformano in alto in fronde e in basso in radici,

      G.L. Bernini, Apollo e Dafne (part.)
                                              fonte: il web


 per non parlare dei capelli sparsi e immobilizzati al vento di lei e del manto avvolto su se stesso come in un turbine di lui.

Meraviglia, sogno, estasi. Questi i miei sentimenti. Ogni volta. Mi sono sentita di nuovo appagata, in pace con il mondo e con me stessa. L’arte mi fa sempre questo effetto, da quando la studiavo all’università, sempre, ma soprattutto alla Borghese, davanti ai capolavori di Bernini. Consiglio un “viaggio” del genere a chiunque. Fa bene agli occhi, fa meglio allo spirito. Lo consiglio spassionatamente poi a chi la pensa come il nostro ex ministro Tremonti a proposito dell’affermazione che “La cuvtuva non si mangia”, da te citata nell’ultimo post: evidentemente esperienze del genere non ne hanno mai fatte, poverini loro!!!

Le mie ragazze hanno apprezzato e capito. Alla fine erano stanche, ma contente. Potere dell’arte con la “A” maiuscola!!! Unico neo, almeno per me: avere solo due ore a disposizione per visitare tutta la galleria, perché dato l’alto afflusso, il pubblico è diviso in turni con orari prestabiliti dalla prenotazione e non si può sgarrare: gentilmente i custodi ti invitano a uscire dalle sale, mentre il turno successivo preme per entrare. Unica soluzione per me: selezionare le opere, far finta che le altre non esistano, per potermi godere di più quelle che amo.

Poi il rientro nel nostro quartiere deserto e dai negozi tutti chiusi (l’unica gelateria aperta è stata presa d’assalto dai pochi sopravvissuti, noi tre comprese). Quindi ho deciso di celebrare il mio rinnovato “patto” con l’arte e con la Borghese appagando anche lo stomaco con un sano cous cous di pollo di cui ho appena scoperto la ricetta: facile e gustoso (adoro le spezie!!!).

Conclusione: un’ottima giornata cittadina, nonostante il caldo. Ah, debbo confessarti una cosa, il mio trucco di quest'anno per sopportare il solleone lungo le strade romane. Da qualche giorno, infatti, sto girando con l’ombrello nella borsa, non per timore della pioggia (figurati!), ma per evitare il sole. Appena c’è da attraversare un tratto allo “scoperto”, cioè senz’ombra, apro il mio ombrello e vado. Faccio un po’ vecchia-signora-matta, ma chissenefrega. Dovrei comprarmi uno di quegli ombrellini cinesi coloratissimi, decisamente più carini e alla moda del mio blu da pioggia, ma non mi risulta che ne esistano dei modelli da borsetta. Studierò la questione.  


 fonte: il web


E tu come hai celebrato il Ferragosto, creando pasticcini-tazzine o gufetti di lana? Non credo proprio, non ti ci vedo… ancora.

Ah, ma mi stavo dimenticando: questa volta mi piace il nuovo abito delle Spampanate!!! Mi piacciono le righe inglesi o british che siano, mi piace il contrasto tra il rosa-fragola dello sfondo e il crema dei post: due gusti di gelato che mi piacciono molto insieme e fanno molto estate. Complimenti, stavolta niente da obiettare, nemmeno diplomaticamente. E poi, il rosa richiama il rosso-menopausa, quindi ci siamo, no???


 fonte: il web


Come ti accennavo tra le righe, prossimamente partirò per le vacanze all’estero e sarò rigorosamente senza computer, quindi non potrò aggiornare il blog. Ma non ti preoccupare, tra 20 giorni sarò di nuovo qui, nell’Ex caput mundi, di nuovo a imperversare pestando sui tasti di quest’amabile tastiera!

A presto

Tua Stordy

sabato 4 agosto 2012

Cambio d'abito per il blog

Cara Stordy,

ho apprezzato muchissimo la delicatezza con cui mi hai fatto (giustamente peraltro) rilevare che il mio restyling nr. 1 del blog faceva veramente cagare.

Insomma sto facendo delle prove, anche perché visto il periodo congiunturale sfavorevole l'unico abito che posso cambiare con una certa frequenza è quello del blog. Per il resto ormai rabasto nell'armadio robe perfino più vintage di me.

Così ho pensato a un blog-abitino un po' english style, visto che la regina ci affascina. Naturalmente si tratta di un work in progress che posso cambiare quando vogliamo. Oggi ho anche cercato il vecchio ocra, ma non l'ho più trovato (la storia della mia vita, quando trovo qualcosa di interessante poi lo perdo...)

Tornando alle tue osservazioni, io sono fortunata, perché i piccioni non mi tormentano: ho dei passeri che fanno slalom tra le petunie, alcuni grassi come piccoli tacchini, però non rompono le palle, a dire il vero. Con alcuni sono talmente in confidenza che non se ne vanno quando arrivo sul balcone.

E' la terza volta che riprendo a scrivere, quindi se ti sembro un tantino sconclusionata la colpa non è mia: è dell'Uomo-chiamato-Divano. Perché è matematico: appena mi metto a scrivere DEVE chiedermi qualcosa di assolutamente improcrastinabile. Questo mi porta a dei continui rigurgiti di rivendicazioni postfemministe. Per esempio: non sei orgogliosa delle vittorie olimpiche delle donne italiane (Pellegrini a parte, che comunque anche lei povera potrà averle che le girano qualche giorno?) Insomma, basta portarci due minuti fuori dal focolare che facciamo sfracelli!!! Oggi poi Jessica Rossi è stata veramente grande!

(foto dal web)

Interessante comunque anche il link che mi hai segnalato...

Comunque, mentre tu influenzi con le tue scelte le svolte meteorologiche su Roma e sul Belpaese io in questi giorni mi diverto a pensare ad una vita da pensionata in cui avrò tempo per dedicarmi a fare cose come quelle che trovi nelle molte immagini di questo link, ognuna delle quali rimanda a un sito dove di solito ci sono pure le spiegazioni. Per esempio sto seriamente pensando di dedicarmi a realizzare animaletti a maglia come questo, che mi pare semplice abbastanza da riprodurre:


oppure tirare fuori la scultrice che c'è in me (da qualche parte ci sarà pure un pizzico di scultrice in me) per confezionare delle torte scultura come queste (non son tazze vere, come avrai capito dalla forchetta...)

Fonte: Pinterest
Perchè devo dire che in questi giorni mi ritorna in mente l'illuminante frase dell'illuminato ministro che disse che "Con la cultuva non si mangia" (o che "La cultuva non si mangia"). Naturalmente non gli darò mai ragione per principio, ma forse è ora di buttarsi su qualcosa di più manuale e meno intellettuale. Prima di provare con un corso per elettrricista o idraulico pensavo di fare un ultimo disperato tentativo con questi articoli artigianali con brio.

Ora torno a guardare un po' di Olimpiadi, che sono bellissime e secondo  me ormai è meglio vedersele a casa in TV che non sul posto (vabbé, non è vero, ma meglio consolarsi con questa favoletta).

Qui a Torino fa un caldo pazzesco, la mia via è completamente al buio e non sento parlare che di vacanze.

Per fortuna che ci sei tu, Stordy....

Però non annullarti! Non stirare troppo! Riprenditi i tuoi spazi!!!
E mi fermo qui...

Tua Affranta

giovedì 2 agosto 2012

Normalità e fughe... sportive

Eccomi qui, cara la mia Affry, più pimpante che mai...

... in realtà sono le 9,00 del mattino e già annaspo per il caldo, anche se sto fortissimamente tentando di annullarne gli effetti psicologici con l'autosuggestione, magari riesco a sortire qualche effetto adrenalinico, hai visto mai!!!

Allora, certo che ho notato e apprezzato la nostra nuova veste grafica, ma sei sicura che si tratti di poetiche e beneauguranti rondinelle? A me sembrano tanto dei comunissimi e odiosissimi piccioni (odiosissimi, perché me li trovo sempre sul terrazzo a starnazzare, e dico a starnazzare a ragion veduta, perché il verso di uno solo per le mie orecchie è pari a quello di un intero branco di oche!)... ma no, dài, non te la prendere... ora che guardo meglio... mi sembrano... delle colombe... ecco, facciamo finta che siano dei volatili non bene identificati tra la rondinella e la colomba... ooooh, ora va mooolto meglio (potere dell'autosuggestione)!!!.

Ma... se proprio debbo essere sincera (debbo?), debbo confessare che preferivo l'arancione-vivacione dello sfondo precedente: questo senapino-beigiolino, anche se va-bene-con-tutto, mi mette un po' di tristezza... aaaah, ma forse lo hai fatto apposta per rimarcare il nostro essere over 50 e quindi agées, stagionate, spampanate, insomma!!! Adesso ho capito! Perfetto, hai la mia approvazione!

Ok, la pianto qui. Già ti sento brontolare, in quel di Torino: "E allora, pensaci tu, nèèèè, che non sai niente di blog, web, ecc., oh basta, là!!!".

E quindi, per introdurre l'argomento che in questi giorni sta catalizzando buona parte del mio interesse estivo, ti sottopongo il seguente indovinello:

Chi sarà mai il personaggio ritratto nella foto sottostante, e cosa starà facendo???

 Fonte immagine: il web


Guarda bene i particolari... cappellino a paralume con nastrini, piume e fiori... molto english... in tinta col soprabito... in tinta con la piscina che si intravede sullo sfondo...

Ma sì, hai indovinato: è proprio la regina Elisabetta in visita allo Stadio del nuoto di Londra in occasione delle olimpiadi 2012!!!

Le olimpiadi, ecco di cosa si sta nutrendo il mio povero spirito in questi giorni di calura! Forse perché sono una sportivona? Forse perché sono patriottica (adoro vedere quei visi emozionati, sentire l'inno nazionale e veder salire il tricolore)? Forse perché così sublimo il mio bisogno di vincere o la mia incapacità congenita nel tentare di praticare qualsiasi tipo di attività sportiva (me la sono sempre cavata giusto un po' nel nuoto...)? Forse perché invidio quelle sane ragazze più o meno giovani (come la nostra Josefa Idem, da te già segnalata) che si battono, faticano, piangono di gioia o fremono di rabbia?

Non lo so. Sta di fatto che guardo e leggo di tutto in proposito, non mi perdo una gara dal pugilato al tiro con l'arco... sto diventando una maniaca!

Comunque, l'altra mattina mi sono alzata un po' con la luna di traverso; poi, leggendo il Corriere  della sera ho trovato questo link che  ti propongo e ti consiglio moooooolto caldamente (in tutti i sensi):  http://www.corriere.it/gallery/sport/speciali/olimpiade-2012/belli/1/i-piu-belli-olimpiade_2ebb0440-da5f-11e1-aea0-c8fd44fac0da.shtml#1   . Insomma,  rifacendomi gli occhi e soprattutto lo spirito spampanato, mi sono sentita subito meglio, l'apatia e il malumore se ne sono andati in un battibaleno. Innegabilmente è rimasta un po' tanta frustrazione,  ma che ci vuoi fare, pazienza, almeno gli occhi hanno gioito per un po' e quei miei 5-6 ormoni superstiti si sono sentiti ringalluzzire per un attimo. Provare il link per credere!!!

A parte questo, ti aggiorno sulle vicende famigliari.

Come hai potuto constatare dalle cronache di questi giorni, a Roma ci sono stati tanti incendi (persino dalle mie parti), ma niente neve; cosa ne deduci? Brava, che io e il "Trequarti" nella settimana di libertà dalle figlie, dopo quella volta (vedi il mio post precedente) non siamo più usciti. Troppa responsabilità: gli spazzaneve da queste parti non si sono trovati nella stagione giusta per la neve, figurati se si trovavano fuori stagione! Abbiamo preferito rinunciare ad uscire per il bene comune.

Le figlie sono tornate. Le lavatrici hanno ripreso a funzionare a pieno ritmo. I mucchi di roba da stirare hanno ripreso a crescere. Insomma, tutto è tornato alla normalità.

E io di nuovo non sono più padrona del mio tempo e della mia mente. Mi ci debbo riabituare. E' dura, ma so che ci riuscirò. Ci debbo riuscire!!! Come ci riesce ogni donna-mamma!

Che cosa ha affermato la Idem, che noi donne possiamo fare tutto e a qualsiasi età?
Allora vado anch'io a fare qualche progettino... basta che poi mi concedano il tempo e la libertà mentale per poterlo realizzare, mica chiedo tanto, no???

Uno storditissimo abbraccio

Tua Stordy