sabato 27 ottobre 2012

Leggère considerazioni


Carissima Affryyyyyy,

ammmazzza se c’hai ragggione!

Sì, è vero: ho talmente esagerato con la serietà che mi sono incartata, depressa, bloccata, basita, ingessata, immobilizzata… insomma, colpa anche degli ormoni che non la piantano di farmi andare sull’ottovolante delle emozioni (giù e poi su, e poi di nuovo giù per poi tornare su: ma quando cavolo si mettono l’anima in pace e decidono di starsene zitti e buoni, senza più sprazzi giovanili di varia natura??????), mi sono ritrovata a non sapere manco più cosa scrivere!!! Fortuna che hai sbloccato tu la situazione, cara amica Spampa!

Allora, bando all’eccessiva serietà e passiamo a qualche leggera considerazione.

Prima considerazione. - E vorrei vedere che anche i padri non avessero le loro brave responsabilità nella formazione della personalità dei loro pargoli! Ne hanno, ne hanno, ma purtroppo non se ne rendono molto conto, ti pare? Siamo sempre noi femminucce a prendere coscienza, a sentirci responsabili di tutto e di tutti, a tener conto di ogni sfumatura e sottigliezza: si sa, siamo superiori!!! Ma oggi la finisco qui con la psicologia, non ti preoccupare.

Seconda considerazione. - Il pilates? Ancora non ho capito bene di che accidente si tratta: figurati che la prima volta che l’ho sentito nominare ho pensato a un ballo latino-americano!!! Comunque, complimenti vivissimi, non solo perché hai deciso di abbandonare la tua ormai consolidata silhouette à la Boterò, ma soprattutto perché hai trovato la forza e la voglia di cominciare ad andare in palestra.
fonte immagine: il web
                                                                        
Io non ci riesco proprio: c’è un’amica che da qualche tempo mi ci vorrebbe trascinare, ma io non me la sento di confrontarmi con ragazze/signore asciutte e snodate, abbronzate e senza-un-pelo-fuori-posto che ti guardano dall’alto della loro forma perfetta già acquisita e ben mantenuta… no, preferisco cimentarmi da sola in casa con l’aggeggio elettronico che la famiglia (che carina!) mi ha regalato l’anno scorso per aiutarmi a trovare la forma perduta. Sto parlando del Wii Fit, mia cara! Una svolta epocale per noi Spampanate over 50: senza dover pagare, mi trovo ad avere a che fare solo con l’elettronica che tiene conto dei miei progressi nell’allenamento e prevede diversi esercizi per consumare calorie e sviluppare i muscoli e il fiato. Certo, occorre anche qui una buona dose di costanza e non riesco quasi mai a raggiungere l’obiettivo-peso settimanale, ma impegnandomi sono riuscita almeno a far resuscitare i muscoli dei miei arti inferiori: sai che qualche tempo fa, dopo essermi piegata sulle ginocchia per raccogliere qualcosa, non riuscivo più a rialzarmi? Mi dovevo vergognosamente aiutare con le mani appoggiate per terra. Ora invece, non sarò ancora una ginnasta (e purtroppo non lo sarò mai), ma almeno riesco a rialzarmi con una certa scioltezza e senza sforzi! Non ti dico poi che gusto quando l'arnese, dopo averti sottoposto a un paio di prove di equilibrio e prontezza di riflessi, ti dà la tua "età fit" che è sempre al di sotto della tua vera (ho un sospetto: forse lo fa per incoraggiarmi? Ultimamente mi dà sempre 24-25 anni… e il Trequarti ci rimane male, perché lui viaggia sempre intorno alla trentina, tiè!!!).
 fonte: il web
                                                           
Terza considerazione. – Mi sconfifera, eccome! Adoro camminare, con scarpe stra-comode, ovviamente! Con il Trequarti e le figlie facciamo spesso delle passeggiate in campagna. Lui, magro, sportivissimo e agile (che te lo dico a fa’?) vorrebbe sempre andare all’avventura, su per sentierini sconosciuti e giù per discese con pendenze da paura; io, non particolarmente magra né agile, anzi, con una certa propensione per la goffaggine che mi fa inciampare anche nel minimo sassolino, sono più per le camminate tranquille, senza dirupi da superare o fiumi da guadare. Se poi c’è anche la possibilità di muoversi senza la macchina, sono ancora più contenta. Quindi, quando partiamo? Non posso immaginare l’emozione che mi prenderebbe camminando normalmente senza dover arrancare affannosamente dietro alle gambe agili e scattanti delle figlie e soprattutto dietro a quelle lunghe, lunghe del Trequarti: abbiamo calcolato che ogni 10 passi lui guadagna un metro su di me! Capito adesso perché, alto com’è, è il mio Trequarti e non la mia Metà?

Quarta considerazione. - Certo che tra Cassandre varie (comunque qui ancora non piove, anzi c'è stato il sole) forse ci converrebbe aspettare la bella stagione. Intanto, oltre che in palestra (tu) e in casa (io) ci potremmo allenare nelle nostre città: guarda un po’ che ti ho trovato: http://www.trekkingurbano.info/

 
Che ne pensi? Peccato che ho scoperto tardi che c'era qualcosa in programma per oggi e che il tempo non fosse dei migliori. Ora che guardo bene però, di Torino non se ne parla, ma vuoi che non ci sia qualcosa anche lì da te? Trovo stupenda l’idea di associare sport e cultura, non credi? Anche perché magari conosciamo a menadito Parigi o Berlino, ma poi non sappiamo girare per le nostre città.

Quinta considerazione. - A proposito di Torino: ma al Salone del Gusto ci sei andata? Ci vai? Io ci andrei di corsa! Me lo immagino come una specie di Paese delle Meraviglie, tutto delizie da assaggiare, curiosità culinarie da provare, specialità esotiche da confrontare… insomma, il paradiso del gusto e dell’olfatto! Ho visto persino un servizio sulla birra che si spalma: chi ci avrebbe mai pensato! Proverei tutto, mangerei tutto…
 fonte: il web
                                                                          
E con questa immagine suggestiva e assolutamente dietetica, ti lascio con lo spirito sollevato, ritrovato.

Al prossimo post!

Tua Stordy

giovedì 25 ottobre 2012

Troppo serie...

Stordyyyyyy!

va bene che mi sono assentata per quasi due settimane e che il mio ultimo post era serio, ma qui si rischia di diventare TROPPO serie, perdincibacco.

Comunque ho letto tutto con molta attenzione e per parte mia non voglio aprire il vasetto di Pandora delle manie materne (della mia, di madre). Vorrei invece consolarti un po' e dirti che secondo me non è mica TUTTA e SEMPRE colpa della madre - e quindi indirettamente nostra. Ma il Trequarti  e l'Uomochiamatodivano non c'entrano mai? Qualcosa lo farà pure il DNA, il patrimonio cromosomico, l'ereditarietà et similia, no?

Comunque, per abbassare un pochino la serietà degli ultimi tempi ti segnalo che, come promesso, mi sono trovata un'attività fisica che renderà il mio fisico à la Botero un figurino nei prossimi sette-otto anni. Dopo aver letto e riletto (sono o non sono una persona di cultura????) ho optato per il Pilates, che sembra facile, ma non lo è. E respirando-respirando e poi ancora ri-creando le diverse fasce di addominali (erano scomparse, estinte causa l'inattività degli ultimi anni) forse otterrò perfino che mi passi il mal di schiena.

Comunque vedendo in che stato termino le prime lezioni, credo che ci vorrà ancora del tempo prima di fare questa roba qui sotto:



In realtà questa cosa del Pilates nasce anche perché uno dei miei sogni nel cassetto non è tanto ridiventare magra per indossare un bel vestitino (che tanto non c'ho i soldi per comprarmelo...) quanto perché mi piacerebbe un sacco la prossima estate o giù di lì, farmi un bel pezzettone del Cammino di Santiago o un bel viaggio a piedi. Sai che ce ne sono di splendidi? Pensa tu: a piedi, tutto lento e calmo, un po' di avventura, ma non troppo. Qui ci sono un po' di idee http://www.waldenviaggiapiedi.it/ anche per cose un po' meno impegnative... Solo che bisogna essere un minimo allenati per evitare di stramazzare dopo il primo giorno. 

Così possiamo lasciare a casa la macchina ai nostri Trequarti e Uomochiamatodivano e non sorbirci i disperati tentativi di trattenerci tra le domestiche mura con frasi falso-preoccupate tipo "ma non è troppo lungo? Ma è proprio è il caso?". Non so il Trequarti, ma l'Uomochiamatodivano è un vero specialista del settore "disconferma", quella cosa di cui dovrò parlarti in un apposito post. 

Io l'amo l'ho lanciato... vedi tu se l'idea ti sconfinfera o se la riponiamo come molte altre nel cassetto dei sogni.

Tua
Affry





mercoledì 10 ottobre 2012

Tra autostima e sensi di colpa (post serissimo)


Accidenti, Affry,

così mi hai decisamente colpita e affondata… già ero ridotta lì, semisvenuta, nel vedere ben due tuoi post (dico: due!) nel giro di tre giorni; poi con le argomentazioni ironico-devastanti del tuo ultimo post (e soprattutto del link riportato dal suddetto) mi hai definitivamente abbattuta. Però prima apro una parentesi: dal momento che anch’io ho trovato il blog di Stefano Ventura http://www.nonsonosigmund.it/ molto, ma moooolto interessante sia per argomento che per approccio, che ne diresti se lo inserissimo tre le nostre letture preferite? Merita senz'altro!!!

Chiusa la parentesi, vado a narrarti le mie impressioni su Istruzioni per allevare bambini infelici,

Prima di tutto sono rimasta folgorata dalla constatazione che, avendo prodotto solo ben due figlie femmine (15 e 12 anni),  mi sono conquistata la non remota possibilità di fare di entrambe delle depresse, cioè di fare l’en plein… che bello!

Che ti debbo dire, una ce la mette tutta a fare la mamma buona e giusta, a fare tesoro delle passate esperienze con i propri genitori, soprattutto nella speranza di non ripetere i loro errori, fatti in nome dell’amore, per carità, ma sempre errori. Mia madre, per esempio, non mi ha mai, dico MAI gratificata per qualcosa che non fosse lo studio (per il quale ho sempre fatto il mio dovere senza sforzi particolari), e sai perché? Me lo ha confessato solo qualche tempo fa: ma per non viziarmi, per non farmi montare la testa, per non farmi illudere di essere chissà che cosa!!! Ma così, questo atteggiamento, associato alla ricorrente esclamazione: “Lascia stare, lascia perdere, faccio io, tanto tu non sei capace a fare niente!”, poteva fare di me una persona sicura di sé? Con una base del genere potevo forse diventare  una persona aperta agli altri, fiduciosa, sicura delle proprie capacità? Ma certo che no!!! E dopo ce ne ho messo del tempo per rinforzarmi, per irrobustirmi, per riuscire a credere in me stessa; e anche adesso, ormai over 50 e inoccupata (o casalinga coatta, come preferisco dire), mi capita a volte di affacciarmi di nuovo sull’abisso delle mie incapacità, o delle mie capacità inespresse, come le vuoi chiamare. Ovviamente ho imparato da poco e sto imparando sempre più a volermi bene, come dice giustamente Stefano, a guardare più spesso a quello che ho fatto di bene invece di pensare solo a quello che avrei potuto fare o essere; insomma, ho intrapreso da poco la difficile, ma illuminante strada dell’autostima, anche perché non voglio che le mie figlie abbiano di me solo l’esempio femminile frustrato, che neanche mi corrisponde del tutto, tra l’altro.  
E allora ovviamente, onde evitare di farne due insicure sfiduciate, le gratifico sempre tanto quando se lo meritano ("Brava! Benissimo!!"), sia riguardo allo studio che a qualsiasi altra cosa si mettano a fare, come mi guardo bene dal dar loro delle incapaci, limitandomi a dire: “Aspetta, ti faccio solo vedere come si fa e poi lo fai tu da sola”.

Riguardo poi alla differenza tra comportamento sbagliato ed essere sbagliati, mi sono accorta della questione soltanto recentemente. La figlia piccola, dal temperamento tragico, spesso se ne esce con l’esclamazione: “Quanto sono idiota, sono proprio un’idiota totale, mi ammazzzzzerei!!!”. E da chi ha preso questo atteggiamento? Ma da me, è chiaro, che me ne esco sempre con: “Quanto sono scema! Che demente che sono!”. Mi sono analizzata: quale messaggio ho lanciato così? Che ho fatto una stupidaggine e quindi che sono una stupida, of corse!!! Ma ho capito e mi sto correggendo, perché una cosa è il comportamento sbagliato, la scempiaggine che ogni tanto, com’è naturale, si fa, e un’altra è l’essere stupidi, perché la stupidità non è la conseguenza diretta di un errore commesso. Speriamo che la mia piccola “spugna” dodicenne recepisca la differenza e l’importanza della correzione e riesca a cambiare atteggiamento…

Una cosa comunque vorrei capirla (chissà se Stefano è in ascolto): come mai certi errori dei nostri genitori riusciamo da genitori a correggerli con una relativa facilità (vedi sopra), mentre altri continuiamo a ripeterli pur sapendoli sbagliati? Per esempio, perché pur odiando i rimproveri urlanti e isterici di mia madre (sempre lei!), a volte mi ritrovo a urlare da isterica verso le mie figlie proprio come faceva lei? Forse perché tutto sommato sono sempre i modelli che abbiamo avuto nella nostra infanzia a prevalere? Tutta colpa dell’imprinting???

Boh, certo è che è proprio un mestiere difficile, e chi non si sente portato fa bene secondo me a starne alla larga, per il bene suo e degli eventuali figli.

Accidenti, ma che post seriosisssssimo mi è venuto fuori!!! Scusami, ma avendo due figlie (femmine) e per giunta adolescenti, come dire, ho trovato l’argomento a dir poco stimolante. Comunque, adesso che so di poter avere sulla coscienza anche l’eventuale futuro stato depressivo delle mie figlie, mi sento molto meglio riguardo ai sensi di colpa, ahhh, come mi sento meglio!!! Per non parlare degli altri errori che ho senz’altro commesso e di cui non sono consapevole: guarda, già che ci sono, mi sento in colpa in anticipo anche di quelli!…

Scherzi a parte, finora è stato relativamente facile tirare su due figlie, ma adesso che sono adolescenti, il gioco comincia a farsi più duro, anche se per il momento non ci sono state grosse necessità di cuorcarle a mazzate, come dici tu. In ogni caso, sia io che il Trequarti siamo pronti: i sorci verdi sono sempre dietro l’angolo, pronti a farsi vedere, si sa!
E con questa immagine ricolma di speranza e ottimismo, ti saluto. A presto
                                                                                                                              Tua Stordita
                                                                fonte immagine: il web
                                                                                   
                                       

domenica 7 ottobre 2012

Post serio senza titolo

Stordy!

non è che improvvisamente ho avuto un attacco di scrittura compulsiva (due post in pochi giorni?). Gli è che oggi è domenica, dovrei essere a fare cose intellettuali o, al contrario, assolutamente stupide per defaticarmi dalla dura settimana di lavoro. Invece sono qui a LAVORARE, tanto per cambiare.

Ogni tanto mi prendo 5-minuti-5 di svago (ho scoperto che se ci credi si può fare: pensare che navigare liberamente sul pc come si faceva agli esordi di internet possa essere una distrazione dal lavoro vero) e mi sono imbattuta in questo post: Istruzioni per allevare bambini infelici.

Mi ci sono precipitata a leggere per vedere quante probabilità avevano i miei figli di essere infelici e depressi, per scoprire che, malgrado tutta la mia buona volontà, alcuni errori li ho fatti (non perpetrati in modo continuativo, però, diciamo che li ho fatti a macchia di leopardo).

Però mi pare un post veramente interessante. Soprattutto perché durante l'adolescenza dei figli, quando hai voglia di cuorcarli di mazzate un giorno sì e un giorno pure (ammettiamolo, ti fanno uscire pazza e credo sarebbe onesto ammettere che anche noi madri siamo UMANE) e devi fare training autogeno 24 ore per 7 giorni su 7 per non farlo, un pizzico di sano humor nero e di ironia servono, eccome se servono!

Appena mostrerò un briciolo di coraggio lo farò leggere alle creature (ormai cresciutelle) per sapere cosa ne pensano loro. 

E tu, cosa ne pensi?
tua Affranta (lavoratrice)

mercoledì 3 ottobre 2012

Di viaggi, moda e tempo per noi spampa

Stordyyyyy!

di' la verita': già pensavi fossi sparita... Volevo subito congratularmi per la fantastica idea del traduttore che porterà il nostro blog nel vasto mondo internascional!. Ho così scoperto, per esempio, che il mio Affranta, in bielorusso si dice così: збянтэжыўшыся . 
Towanda invece, resta Towanda. E certo sarà perché è l'universale grido di riscatto di noi spampattempate.

Le vacanze sono ormai un lontano ricordo, tranne i 4 giorni di Venezia, da SOLA, alla Mostra del Cinema, che sono in pratica gli unici veri giorni di vacanza.

Ho letto con attenzione la cronaca del drammatico viaggio sul sedile del navigatore. Esperienza a me ben nota, peraltro. L'Uomochiamatodivano, infatti, ha un pericoloso risveglio sui lunghi tragitti in auto, dove dà il meglio di sé. Per non lasciarmi il volante la scusa ufficiale è che lui PATISCE - non quando guido io, PATISCE in generale. Ammiro la sua delicatezza d'animo, ma è ben chiaro che anche io vado troppo piano per i suoi standard. A ciò si aggiunge che, avendo per mia fortuna viaggiato molto in auto da sola, ho preso l'insana (per la popolazione maschile italica) abitudine di fermarmi ogni due ore. Questa abitudine, che in passato serviva per fumarmi una sigaretta o slapparmi uno sfizioso panino all'Autogrill, oggi è vieppiù necessaria a causa delle articolazioni che se sto per più di due ore in auto praticamente poi non si disarticolano più. Invece bisogna partire-e-arrivare con soste minime, legate al massimo al rifornimento di benzina. La parola "sosta" ha implicazioni pericolosissime.
Negli ultimi viaggi si aggiunge lo stress dell'altissimo tasso di competizione tra me e il navigatore elettronico. Questo perché ero (sono, sarei, se si usassero ancora quelle magnifiche carte geografiche)  una specie di cintura nera delle mappe stradali, ma la mia professionalità come navigatrice viene continuamente umiliata dalla voce di una tizia che si ostina a farti fare inversione a U quando la logica dice che basta guardare la strada per capire dove andare.

Questo per dirti che sarebbe ora di fare un viaggio insieme, così ci facciamo venti chilometri al giorno, ma sai il divertimento?

Invece devo dirti che mi stupisce che tu non sapessi che i 60 sono i nuovi Cinquanta, i Cinquanta sono i nuovi Quaranta e via discorrendo. Sarà per questo che vedo delle sessantenni vestite di pailettes e lustrini come delle quarantenni (probabilmente han letto male e hanno saltato qualche decennio all'indietro), mentre qui viene fuori la mia anima di 55enne (ancora e solo per qualche giorno, ma già nella mezza età): dopo un certa età niente rossetto rosso fuoco, niente tacco dodici e soprattutto, niente di LUCCICANTE...
Anche se non sono 'sta grande esperta di moda, diciamo che mi ispiro abbastanza alla Sora Cecioni.





Sorvolo anche io sulla questione Lazio, se non per dire che Lombroso aveva ragione: certa fisiognomica la dice lunghissima sulle persone...Poi scusami, ma sono stata molto distratta da quei birbaccioni di Harry e Kate e ho dovuto preoccuparmi per loro e soprattutto per the Queen che, poveretta, alla sua età le danno un sacco di dispiaceri.

Invece oggi ho ricevuto un invito da una persona che di lavoro fa questo: Time Management Ninja - Helping You Win the battle against wasted time, disorganization, clutter, and all other things evil... 
Capisci? C'è gente che fa soldi organizzando dei corsi per insegnare a gestire il proprio tempo. Ancora una volta mi pare di aver sbagliato tutto. Chi meglio di noi spampanate ha acquisito nel corso degli anni una esperienza strabiliante nel settore, barcamenandosi tra lavori sottopagati e gestione della famiglia sottostimata? Buttiamoci subito in questo settore! Anche se per quanto riguarda la parte clutter (confusione, ho dovuto guardare sul dizionario che voleva dire)  forse un minicorso mi servirebbe.

Alla prossima!


la tua збянтэжыўшыся (affranta)